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venerdì 8 marzo 2013

IL CONCILIO DEI MEDIA: il mezzo è il messaggio?


AI PARROCI ROMANI (16 FEBBRAIO 2013)

-PAPA BENEDETTO XVI-

L'immagine accanato si riferisce alla protesta del gruppo "Femen" per i diritti omosessuali, che nel pieno di Piazza S.PIETRO, per la prima volta nella storia, hanno manifestato a seno nudo imponendo al Papa, questo irrefutabile comando:"omofobo stai zitto!", QUESTO durante l'Angelus. 
Sono state accontentate, e don Gallo, prete ligure credo, dice che vuole il prossimo Papa gay (sic!).
Si notino le altre immagini con il pugno al cielo. Cosa significa il pugno al cielo? Ce lo dice Vittorio Messori:"  Era ben conosciuto dalla cultura classica, come simbolo di Prometeo che, in nome dell'uomo, si ribellò agli dei. Ma per tutte le culture antiche, non soltanto per quella greco-romana, fu un gesto da guardare con orrore: infatti, il pugno levato in alto, a minacciare il Cielo, era il simbolo della lotta blasfema dell'uomo contro Dio. Una bestemmia, alla quale l'«homo religiosus» contrapponeva, come esorcismo, il pugno chiuso ma rivolto in basso, a minacciare gli Inferi. Del resto - come testimoniano anche gli affreschi catacombali - segno distintivo del cristiano era il levare sì le mani verso l'alto, ma tenendole aperte, per dirsi disponibile ad accogliere lo Spirito e, con esso, la volontà divina. Se il marxismo adottò come suo quel saluto è proprio per indicare il suo ateismo volontaristico: Dio non deve esistere («e se c'è, bisogna fucilarlo», come dicevano quei Comunardi del 1870 che entusiasmarono Marx) perché l'uomo sia libero. Quei frati e quelle suore che si credono "evangelici" unendosi a quei pugni levati saranno perdonati: ma solo perché «non sanno quello che fanno».
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Ecco cosa ha detto il Papa sul Concilio Vaticano II^, non quello reale, ma il concilio virtuale, quello dei media:




Per i media, il Concilio era una lotta politica, una lotta di potere tra diverse correnti nella Chiesa (…) c’erano quelli che cercavano la decentralizzazione della Chiesa, il potere per i vescovi e poi, tramite la parola ‘popolo di Dio’, il potere del popolo dei laici”.E così, ha lamentato, anche per la liturgia: “Non interessava la liturgia come atto della fede”, ma “come una cosa di attività della comunità, una cosa profana”. Benedetto XVI parla di “banalizzazioni dell’idea del Concilio”, anzi di un “Concilio virtuale” che “era più forte del Concilio reale”:“Mi sembra che 50 anni dopo il Concilio vediamo come questo Concilio virtuale si rompe, si perde e appare il vero Concilio con tutta la sua forza spirituale. Ed è nostro compito, proprio in questo Anno della Fede, lavorare perché il vero Concilio, con la forza dello Spirito Santo si realizzi e sia rinnovata la Chiesa”.

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